Lettere da Reggio Calabria
- Nuove Edizioni Barbaro, 2015
Tra la fine degli anni Quaranta e la prima metà degli anni Cinquanta, Mario La Cava scriveva ai grandi giornali nazionali lettere dalla Calabria, veri e propri articoli alla cui lettura, ancora oggi, ci si trova trascinati nelle atmosfere ammalianti e contraddittorie del territorio. Reggio Calabria vi torna, tra le altre, molto spesso. Segno dell’amore particolare che lo scrittore bovalinese nutriva per la città dello Stretto.
Negli anni Venti era stato giovanissimo studente al Liceo “Campanella” e, più avanti, ormai adulto, vi era tornato per brevi soggiorni. Un rapporto comunque durato tutta la vita. E se Bovalino è stato il microcosmo della sua ispirazione letteraria, Reggio Calabria di sicuro ha rappresentato una parte altrettanto significativa della sua espressione artistica.
Acuto ed essenziale, come in ogni suo scritto, La Cava ha raccontato la Reggio da lui conosciuta in maniera diretta e quella “catturata”, con altrettanta vividezza, attraverso i ricordi altrui. Come accade pure per la genesi di Mimì Cafiero, il suo scritto più lungo, centrato sulla figura di un rozzo proprietario terriero reggino, la cui vicenda di vizi e vendette si riferisce a un fatto realmente accaduto agli albori del secolo scorso, raccontatogli dal bidello del Liceo tra una lezione e l’altra. La Cava poi traspone gli avvenimenti al periodo fascista e, di certo, tesse la narrazione con il filo della propria immaginazione, ma il tutto rimane nella sua verità assoluta e cruda. Scritto tra il ’47 e il ’48, il romanzo venne pubblicato nel 1959 dalla casa editrice Parenti, la recente ristampa invece è del 2006, nella collana Ilisso-Rubbettino.
Maria Teresa D’Agostino
da Calabria Ora del 15 Novembre 2009
APPROFONDIMENTI:
Lettere da Reggio Calabria di Mario La Cava (video)
Anna Foti
Servizio Reggio TV – 7 Maggio 2016