Trentadue racconti senza tempo
Trentadue racconti senza tempo
“La melagrana matura” di Mario La Cava
La riscoperta di un piccolo “classico”
di Corrado Augias
Il Venerdì – supplemento de “La Repubblica” – La mia Babele – 28 Maggio 1999
Mario La Cava era uno scrittore calabrese (1908-1988) della costa ionica, quella che guarda verso la Grecia. Le sue opere (romanzi e racconti) sono state pubblicate da vari editori, Einaudi tra questi, ma non vengono più ristampati da tempo. La Donzelli colma la lacuna rieditando l’intera opera a cominciare dalla bellissima raccolta di racconti La melagrana matura (167 pagine, 30mila lire) per la cura di Renato Nisticò.
Racconti fatti di pochi personaggi e in qualche caso di una sola scena, composizioni per lo più brevi tanto che la raccolta ne contiene ben trentadue. Ho fatto il richiamo iniziale alla Grecia perché La Cava evoca sì il nostro Sud ma per secchezza di scrittura e forza dell’azione richiama soprattutto la classicità.
Come nota Nisticò l’arte dell’autore è «senza tempo, non prende in nessuna cura il respiro troppo corto del “vissuto”, l’incontinenza della confessione intimista». Madri con i loro bambini, giovani spose colte in uno slancio d’amore oppure avvilite nella condizione di mogli-serve, piegate di forza alle voglie dei mariti. I temi girano intorno all’ambiguo groviglio dei rapporti familiari dove si mescolano interessi e affetti, amore, odio, generosità.
Una madre vuol cogliere al suo bambino una melagrana ma non s’avvede della fragilità del ramo su cui sale; una ragazza ha avuto un figlio prima del tempo e ora non sa più che cosa sia l’amore; una sposa umiliata cerca riparo sotto «il manto della Madonna»; una piccola pastora assiste spaventata al parto della sua capretta preferita. Le figure si stagliano contro una natura bellissima e remota che assiste impassibile alle sventure umane. Come in Leopardi, come in un classico antico.
Corrado Augias